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  • Massimo Gea - Quasi mezzo secolo di fotografia
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Massimo Gea - Quasi mezzo secolo di fotografia

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E’ bello ospitare foto amatori che hanno fatto della fotografia una compagna di vita. Massimo Gea è un amico che porta a tracolla la macchina fotografica da quasi mezzo secolo ed è venuto a trovarci con un piacevole carico di sue fotografie.

Ha iniziato con l’analogico: rullini, sviluppo e stampa in casa. La fotografia per lui è da sempre un mezzo di espressione e di comunicazione che induce a porsi delle domande: “Perché mi interessa fotografare certe cose? Cosa voglio raccontare? Come fare per veicolare visivamente ciò che voglio trasmettere?” e le risposte aiutano nel percorso di comunicazione e di crescita. Per cercare di rendere efficace la comunicazione, Massimo usa ogni mezzo: colore, bianco e nero, fotografia pulita e semplice, ma anche fortemente post prodotta se l’intervento degli strumenti di foto editing può servire ad esprimere meglio l’idea o il racconto. Infatti, la serata è strutturata seguendo tale filosofia. Massimo ci presenta tanti piccoli lavori frutto di ispirazioni del momento oppure di idee che si sono concretizzate in portfolio.

In galleria espositiva del G.F. La Mole è in mostra il lavoro realizzato da alcuni soci del Gruppo per il Progetto Nazionale FIAF “Ambiente Clima e Futuro” e Massimo inizia la serata presentando “Contrattacco”, un lavoro sul tema ambiente realizzato nel 2017. Massimo immagina che la natura riconquisti gli spazi che l’uomo le ha tolto. Fotografie a sfondo urbano dove gli alberi o la vegetazione vengono inseriti con Photoshop. L’uomo scompare e la natura si riappropria degli spazi.

“Angeli e demoni” del 2015 è un portfolio realizzato a Casalbetrame in occasione della premiazione del Fotodigit. L’evento fornisce a Massimo l’occasione di fotografare le statue ospitate in una galleria d’arte che esprimono con forza i sentimenti dell’uomo (paura, amore, tensione). Le immagini sono realizzate ancora con l’uso forte di Photoshop. Gli sfondi sono reinventati per enfatizzare ed amplificare il sentimento espresso dalle statue ritratte. Ne scaturisce un’interpretazione diversa e personale rispetto alla classica ripresa didascalica delle sculture.

“Frammenti di MaPi” è un progetto più intimo. Fotografie pulite che vogliono raccontare un’amica attraverso gli angoli e gli oggetti della sua casa. La post produzione è minima e il risultato è un bel lavoro che lascia spazio all’immaginazione e alla lettura aperta di chi osserva.

“Malinconia” è un progetto commissionato dalla GAM dove i fotografi coinvolti hanno il compito di fotografare le collezioni esposte e dare una propria interpretazione alle opere ritratte. Massimo fotografa la collezione “Malinconia” e ricolloca le opere in ambienti degradati ed abbandonati con l’aiuto di Photoshop.

“Staglieno”, il cimitero monumentale di Genova offre a Massimo la possibilità di riprendere le sculture funerarie a memoria di vite passate e far emergere le anime dal buio. Un bel lavoro in bianco e nero con giochi di luci ed ombre pennellate in post produzione.

La serata termina con “Chilometro zero”, un regalo decisamente gradito visto il caldo che già a giugno ci attanaglia prepotentemente. Fotografie realizzate dalla finestra di casa in una fredda giornata invernale di neve.

Ringraziamo Massimo per l’intensa e costruttiva serata. Tante belle e buone fotografie, tanti i commenti, gli scambi di opinione, i consigli, i confronti costruttivi e la prova che le idee per i portfolio sono davvero ovunque e possono scaturire da ogni cosa.

A presto!

Testo e foto di Paola Zuliani