Arriviamo a Casa Mole per il nostro consueto incontro del mercoledì. Oggi va in onda un inedito Luca Casale per l’appuntamento “Socio sotto la lente”. La serata promette bene. Nella nostra galleria espositiva sono appese tante fotografie in grande formato, colorate e intense. Le stesse stampe sono state esposte per tutta l’estate 2024 da Grande Marvin di Torino. Un nutrito gruppo di persone cammina lento verso la sala incontri e si ferma per osservare le fotografie di Luca in mostra.
Dicevamo “inedito Luca” perché protagonisti della serata non sono i suoi amici gipeti, stambecchi, camosci, marmotte, volpine, martin pescatore oppure altre magnifiche bestiole con pelo o piume e neanche gli splendidi paesaggi alpini a cui ci ha abituati. Questa volta, Luca ha portato l’emozione tramutata in fotografia vissuta durante un viaggio in Etiopia. Pochi, ma lunghi e difficili giorni in una terra fatta di deserto, di povertà e di fuoco.
Luca ripercorre cronologicamente le tappe del viaggio e le sensazioni provate in ogni occasione o evento insieme allo stupore della scoperta di condizioni umane così diverse dalle nostre. Un viaggio lontano dai confort che riporta all’essenziale, a un contatto con gli uomini e con la natura che ritorna quasi al primordiale.
Brillano gli occhi al nostro Luca, mentre racconta delle notti passate a dormire all’aperto per terra o su brandine improvvisate, ma dove la coperta era un cielo fitto fitto di stelle. Sorride nel rivedere il video che lo immortala nell’arrampicata per raggiungere il luogo dove hanno allestito un campo per la notte. Sembrava uno dei suoi stambecchi in equilibrio sulle piccole scanalature delle pareti rocciose. Sente un brivido di eccitazione mista a paura davanti all’eruzione infernale di un vulcano. Rimane senza fiato davanti allo spettacolo dei laghi di potassio e delle distese di zolfo giallo sole. È teneramente affettuoso mentre cattura nelle sue fotografie i bambini etiopi arrivati non si sa da dove. Bimbi dagli occhi profondi, neri come la pece, dove l’immagine di Luca che fotografa è riflessa creando un legame indissolubile.
Gli aneddoti e i racconti si susseguono e, alla fine, le sue emozioni diventano le nostre guardando le fotografie portate a casa. E, grazie a Luca, possiamo dire di essere stati anche noi in Dancalia, più comodamente seduti sulle nostre sedie imbottite, ma con la stessa grande emozione.
Partita da Casa Mole, la serata verrà replicata in altri Circoli dove Luca è stato invitato.
Uscendo dalla sala, ripercorriamo la galleria espositiva. I volti e i luoghi ritratti nelle grandi fotografie appese ci sembrano ora più familiari.
Grazie Luca per la bella serata.
(Testo e foto in sala di Paola Zuliani)