Giò Palazzo: fotografare gli umili e i ribelli come un professionista ma con l'entusiasmo di un amatore
L’ospite di questa sera si definisce fotografo amatore ed in effetti tecnicamente lo è in quanto la fotografia non è la sua professione principale avendo scattato tutta la vita non a scopo di lucro Tuttavia i lavori che ha svolto, e i reportage che ha fatto, lo collocano allo stesso livello dei professionisti che, come lui, hanno rischiato la vita per raccontare momenti di guerra in tutto il mondo. Fin dalle prime battute capiamo quale sia l’entusiasmo e la carica che lo hanno spinto a raccontare il mondo degli umili girando per i vari continenti sempre a sue spese. Giò ci mostra come con il coraggio e la determinazione si possano compiere imprese simili a quelle dei grandi reporter della Magnum, le sue foto spesso in bianco e nero ritraggono i guerriglieri del centro e sud america colti, non nel momento della battaglia, non è questo che interessa a Giò, ma nei momenti intimi di riposo e a volte di sconforto. Nelle sue foto spesso appaiono i bambini testimoni innocenti e muti delle guerre e le donne coinvolte spesso in prima persona nei conflitti.
Una parte cospicua del lavoro di Giò Palazzo è stato anche legato alla testimonianza delle lotte sindacali degli anni ‘70 e ‘80 che ha vissuto come protagonista attivo e partecipe. Tantissime le foto che raccontano come le famose manifestazioni sindacali Fiat dell’ottobre del 1980, conclusasi con la marcia dei quarantamila, avessero coinvolto tutti i tessuti sociali dell’epoca, dai piemontesi, a volte critici con i meridionali, alle donne , ai primi movimenti gay.
La meridionalità di Giò che proviene dalla Puglia, gli consente di raccontarci anche le storie degli immigrati del sud degli anni '60 e '70. Quei "terroni" spesso discriminati ed emarginati.
Le sue foto non solo ci trasmettono prepotentemente la memoria storica delle lotte, delle epopee popolari, dei momenti cruciali della nostra storia recente ma ci restituiscono anche le donne e gli uomini che ne furono protagonisti, la loro disperazione, il loro sorriso, la loro determinazione, la loro vita straordinaria.
La serata si conclude con un grande applauso legato soprattutto alla carica che Giò ci ha trasmesso, un grande fotoamatore come noi che si è spinto oltre. Lo definiremmo un fotoamatore estremo!
(Testo di Carlo Mogavero, foto di Antonio di Napoli e Giò Palazzo?