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  • Flavio Catalano:  Fotografo discepolo del “Caravaggio”
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Flavio Catalano: Fotografo discepolo del “Caravaggio”

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva
 

Ho esagerato un po’ con il titolo questa volta, mi sembra già di sentire le voce di qualche buontempone che commenta: “mah… al tempo del Caravaggio non esisteva la fotografia”.

Ma certo, è ovvio, però è stato il primo pensiero che mi è venuto guardando le foto di Flavio Catalano, nostro gradito ospite di mercoledì, nonché ex socio del Gruppo Fotografico La Mole.

Per chi non conoscesse ancora Flavio: nasce a Torino nel’53 si forma presso il Liceo scientifico Segrè a Torino e si diploma in Grafica Pubblicitaria. È stato insegnante di fotografia presso istituti tecnici come il Gobetti e lo Stainer, si è specializzato in food photography nel 1993, apre uno studio fotografico Piga&Catalano, iniziando così la carriera di fotografo professionista collaborando con i brand più famosi del settore alimentare. per citarne alcuni: Barilla, Cirio, Risi Gallo, Orogel, Valfrutta, e tanti altri.

Flavio coltiva la sua passione per la fotografia frequentando il Circolo Fotografico la Mole  negli anni in cui tra i soci più attivi c’era gente come Cassera, Parussini, Filippon, Ferraris, Miglio (nomi che per una parte di noi, tra chi li ha conosciuti fisicamente e chi per sentito dire, rappresentano la storia del nostro circolo)

Esperti non solo come fotografi ma anche come stampatori e di cui sono famose le loro critiche alle foto che venivano presentate, dove il commento migliore e incoraggiante era: “Strappala e buttala via”, ovviamente per essere più incisivi venivano usati termini…più duri ed espliciti.

Superato però il primo impatto di stupore e sconforto, commenti del genere  ti aiutavano a crescere e ti facevano capire che la fotografia come la intendevano loro con la “F” maiuscola non era proprio una passeggiata.

Sono emersi  così diversi soci che hanno poi intrapreso la carriera  da professionista e uno di questi è appunto il nostro amico 

Flavio Catalano.

Tornando alla serata di Flavio, ci ha presentato delle foto che esulano dal suo lavoro ma più che altro sono fatte da fotoamatore, cioè quelle che lui scatta per diletto. 

E già qui riapro una parentesi, per bellezza e qualità di immagini non si differenziano minimamente anzi come spesso accade quando le cose vengono fatte per diletto e passione, liberano maggiormente la creatività, in quanto seguono il tuo istinto non le direttive del committente.

La proiezione delle foto è stata suddivisa in più sezioni, si è iniziato con quelle in B\N di paesaggio, scattate tra campagne nei dintorni di Torino, Monferrato e Vercellese, con una serie di cappelle votive a fare da soggetti, e quelle fatte durante i suoi viaggio giro per l’Europa il più delle volte accompagnato dal suo amico fedele  Blue un bel esemplare  di Golden Retriever.

Inutile descrivere la qualità del B\N, con un lungo processo di  post-produzione fatto  su più livelli e diverse maschere, a cui Flavio aggiunge una nuance marroncina per dare una nota più calda al B\N che reputa freddo, riuscendo a dare una tridimensionalità incredibile alle sue immagini, la  mia descrizione non rende giustizia a ciò che si è visto. 

Si è passati poi ad un genere molto caro a Flavio, lo Still Life con soggetti frutta e verdura, utensili comunemente usati in cucina e qui anche per chi non ama questo genere di fotografia si sono viste dei veri e propri capolavori, immagini che nell’apparente semplicità si rifacevano molto alla natura morta fiamminga, per colori e resa dei dettagli o per tornare al titolo, a quella del Caravaggio, in tutta la sua crudezza senza abbellimenti dove anche il baco che fuoriesce da una mela ha la sua importanza, o le foglie appassite, rappresentano la  metafora dell’incedere  della vita. Ci ha mostrato  anche parti di set fotografici che lui usa per realizzare i suoi scatti usando scolapasta, cassette della frutta, fogli di polistirolo e altri oggetti di uso comuni, per modellare la luce e fogli di carta forno come diffusori.

Quando si dice che la creatività non ha limiti! 

Più che fotografie sembrano dei quadri,  che Flavio ha avuto il piacere di realizzare in quanto non capace di dipingere e si è affidato a quello che sa usare meglio, la macchina fotografica.

Appassionato anche di pittura si è occupato di storia dell’arte frequentando mostre di pittori famosi , palestra fondamentale, ribadisce Flavio,  per allenare il colpo d’occhio e il senso delle proporzioni e lo studio della luce e del colore che ne consegue.

La serata è proseguita con foto ancora di paesaggi ma in questo caso a colori, che Flavio ha iniziato a scattare quasi per caso cogliendo una sfida con un suo carissimo amico ed ex socio Mole, Valerio Bianco, ottimo paesaggista ormai stanco dei soliti scenari nostrani aveva abbandonato questo genere fotografico.

Le immagini viste esprimono la qualità se non superiore di quelle viste in B/N e ripercorrono le stesse zone, dimostrando che non occorre fare tantissimi km per trovare punti di ripresa ottimali per creare delle imagini spettacolari che rimandano non per volontà ma per casualità, alla pittura inglese entrando un po’ nella cifra identificativa di Flavio Catalano. 

Altro salto di qualità sono stati i ritratti, lui non nasce ritrattista ma in questo genere si è dimostrato essere all’altezza, molto belli gli scatti con una post produzione cara a Flavio, che li rendono  difficilmente distinguibili da dipinti. 

In fine, per concludere, ha portato delle foto un po’ diverse da quelle viste durante tutta la serata, le uniche che provengono da un progetto di lavoro, sono uno still life su fondo bianco di verdure e ortaggi usati a scopo di archivi, per una agenzia tedesca,

belli ma niente a che vedere con quelle che siamo abituati a vedere che rappresentano il suo  stile fotografico.

Abbiamo trascorso due ore e mezza senza rendercene conto dove sullo schermo sono passate tante fotografie, ma come raramente capita saremmo rimasti ancora affascinati dalle immagini e dai racconti del nostro ospite  con cui ci ha catturato. 

Al prossimo incontro, pronti a perderci ancora nel mondo di FLavio e nella sua arte la “ Fotopittura”

(Testo di Antonio Di Napoli, foto di Antonio Di Napoli e archivi di Flavio Catalano)