Alessandro Belluscio fotografo di Action ci conduce nel mondo della fotografia sportiva
Mercoledì 12 marzo grande appuntamento con Alessandro Belluscio. Alessandro, per tutti Alo, è un fotografo di outdoor e action sports. Le storie che ci racconterà, come titola la sua presentazione, sono fatte in una frazione di secondo. Alo inizia fin dalle prime battute a sottolinearci come per lui sia fondamentale cogliere l’attimo in quei pochi secondi in cui ritrae l’atleta nel suo gesto sportivo. Alo svolgendo gran parte del suo lavoro a contatto della natura, ci spiega la sua grande attenzione ai temi ambientali e, nel descriverci le foto di montagna, ci ricorda la terribile situazione in cui versano i ghiacciai sulle nostre Alpi.
Spettacolari sono le sue foto legate allo sci ed, in particolare, quelle scattate in Giappone. In questi luoghi, ci racconta, la neve è sofficissima per le particolari condizioni climatiche. Ne nascono foto eteree in cui lo sciatore è ritratto avvolto e sommerso da nuvole di neve.
La platea ammutolisce quando Alo ci fa vedere una foto fatta al tramonto ad uno sciatore che salta da un trampolino e pare quasi volare nelle nuvole.
Si passa quindi alle foto della pesca a mosca, altra grande passione di Alo, che ci racconto quanto sia dura fare questo di sport immersi nell’acqua gelata fino alle ginocchia.
Anche in questo caso ci fa notare come i pescatori siano dei segnalatori ambientali che presidiano il territorio con grande attenzione.
Di grande interesse la seconda parte della serata in cui Alo ci racconta e ci fa vedere, anche tramite un filmato, il backstage delle foto che realizza in montagna precedute da una accurata preparazione fatta di sopraluoghi e installazione di flash.
Ci racconta che una delle cose che apprezza di più sicuramente è la possibilità di poter raccontare con le immagini l’evoluzione e soprattutto la crescita degli atleti con cui si ritrova a condividere le esperienze.
Le domande fioccano e questa serata dedicata allo sport, che forse abbiamo un po' trascurato al circolo, si dimostra veramente interessante.
Testo di Carlo Mogavero (foto di Alessandro Belluscio e Carlo Mogavero)








