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Le meraviglie della Fondazione Sella

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per due ore circondati dalle meravigliose opere di Vittorio Sella, stampe e lastre fotografiche

La dovevamo fare nel 2020 ma il covid ci aveva bloccati così la gita alla Fondazione Sella a Biella siamo riusciti finalmente a farla solo il 19 novembre 2022.

Ci troviamo in una splendida giornata di fine autunno di fronte alla Fondazione accolti dalla nostra guida Andrea Pivotto, archivista della Fondazione. Dopo un breve tour degli edifici storici che costituivano il lanificio, da cui è nato l’impero della famiglia Sella, entriamo all’interno delle sale della Fondazione. La prima sala è sede della biblioteca storica in cui è appeso l’albero genealogico delle famiglia con al centro Rosa Sella che, con i suoi numerosi figli, da origine agli illustri successori tra cui Quintino, ministro della agricoltura del neonato regno d’Italia. Nella sala abbiamo la prima emozione, vedere e toccare la versione originale del primo manuale di fotografia italiano redatto da Venanzio padre di Vittorio.

Dalla biblioteca entriamo nella sala delle meraviglie in cui sono raccolte ed appese stampe iconiche di Sella. Alle pareti spicca una stampa spettacolare del K2 con scale di grigi infinita e l’incredibile naturalezza delle rocce e della neve. Dietro Andrea, che inizia ad introdurci ai tesori contenuti in quella stanza, troneggia una immensa stampa panoramica del ghiacciaio Baltoro ritratto durante la spedizione sul Karakorum nel 1909.

Andrea un po' alla volta, come un prestigiatore, ci mostra delle rarità che possiamo vedere e prendere in mano:

  • una riproduzione digitale dell’originale del dagherrotipo di Jest del 1839 con una copia dell’articolo in cui si parla di quella prima foto sulla gazzetta torinese

  • un panorama del 1879 di Vittorio Sella ripreso dal campanile San Girolamo realizzato con 18 lastre

  • un confronto tra digitale e analogico, originale di Sella, del panorama scattato nel 1882 dalla vetta del Cervino realizzato con 12 lastre

  • due incredibili stampe realizzate da Sella, una realizzata con tecnica mercurio e ferrocianuro ed una seconda con viraggio all’oro

Siamo tutti affascinati, sia dalle stampe che vediamo, sia dai racconti di Andrea e della presidentessa delle Fondazione Angelica Sella che ci ha raggiunto e che ci onora della sua presenza. Gli aneddoti sulla vita avventurosa di Vittorio, raccontati dalla discendente diretta, ci rapiscono e non vorremmo più andarcene. Ma il tempo stringe ed ordinatamente dobbiamo accedere alla zona archivio in cui sono custodite le mitiche lastre in vetro. Essendo l’ambiente ristretto e condizionato dobbiamo accedere in gruppi scaglionati di 10 persone. Dentro l’archivio, dopo aver visionato uno spettacolare ingranditore di grandi dimensioni, abbiamo la possibilità di osservare alcune lastre. Prima due negativi su lastra del Monte Rosa che ci mostrano come Sella realizzava dei foto montaggi inserendo alpinisti sui ghiacciai, poi una grande magia, una stampa positiva su vetro 30X40 di Erminio Sella scattata nel 1899 nel parco di Yellowstone, le scale dei grigi e la profondità dell’immagine sono incredibili !

Usciamo dall’archivio davvero entusiasti e cogliamo il momento magico per farci una foto di gruppo insieme alle nostre due fantastiche guide.

Siamo quindi giunti ai saluti finali con la certezza di voler tornare nel 2023, Andrea ci promette di farci visitare l’istituto con il laboratorio di Vittorio, la camera oscura e le sue macchine fotografiche.

Ci rechiamo quindi al ristorante La Lira dove molti di noi gustano una ottima pizza gourmet a lievitazione naturale di forma quadrata, le chiacchere sono infinite e alla fine quasi ci cacciano perché si è fatto davvero tardi. Nel pomeriggio un po' di street photography al Piazzo in Biella Alta fino a quando le luci si attenuano e si fa notte.

La giornata si conclude in attesa della funicolare con una esternazione di Claudio Marra che non riesce a mascherare, dietro alla sua consueta aria severa, l’entusiasmo:

la domanda che mi facevo stamattina è perchè vengono a vedere queste cose che poi vanno in giro con queste reflex digitali della mutua a scattare migliaia di immagini … invece poi mi sono ricreduto, avevo torto, ho sentito come una arietta di qualcosa di non proprio inutile che ti passava nella testa vedendo queste che sono tra le più belle stampe che puoi aver visto in tutta la vita … perche è andata cosi … punto ! “

(testo di Carlo Mogavero, foto di Paola Zuliani, Candido Cupertino, Carlo Mogavero e Antonio Di Napoli)