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2020: Fortior in adversis

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Mai come nell’anno che si è appena concluso si sarebbero potuti fare bilanci al ribasso con tutte le giustifiche del caso, ma questo non è il caso del Gruppo Fotografico La Mole. Ripercorriamo quindi insieme questo particolare anno.

L’anno è senza dubbio iniziato nel migliore dei modi, avevamo ancora tutti ben presente la festa dei 50 anni che si era svolta al prestigioso Circolo Eridano con la partecipazione speciale di Guido Harari e soprattutto di tutti i soci. Il numero dei soci e degli allievi era in costante crescita e il programma era denso di uscite, ospiti e iniziative

Abbiamo fatto in tempo ad andare a documentare i colori e le luci del Luna Park, poi da fine febbraio, come tutto il mondo, siamo stati colpiti da quello che possiamo definire la “Tempesta perfetta”: il Covid-19. Qualcosa per cui non eravamo pronti e per cui non esistevano piani B. Le nostre abitudini sono cambiate radicalmente e per molti di noi le nostre case sono diventate i nostri nuovi uffici.

Come Consiglio Direttivo, non abbiamo pensato neanche per un minuto di arrenderci, anzi abbiamo intensificato gli sforzi consci che l’appuntamento del mercoledì sera poteva essere considerato una coperta di Linus, un qualcosa a cui aggrapparsi nei momenti di sconforto. La Mole c’era, c’è e ci sarà sempre. Abbiamo quindi adattato le modalità di incontro attivando le dirette online, mantenendo un canale diretto e interattivo con i soci. Solo la birretta post serata non siamo riusciti a digitalizzarla. Siamo anche stati tra i primi a riaprire – non appena è stato possibile – la sede applicando tutte le misure precauzionali per tutelare la salute dei partecipanti.

Tornando al nostro bilancio, l’offerta formativa è stata preservata nei numeri e nella qualità. Nonostante la distanza i docenti sono stati ancora più vicini agli allievi e i lavori presentati dai partecipanti al corso avanzato ne sono la migliore dimostrazione. Abbiamo anche lanciato due nuovi workshop: uno dedicato alla fotografia notturna con astro inseguitore con Marco Cappello e Luca Casale e un altro dedicato alla Vendemmia con Marco Cappello, Candido Cupertino e Riccardo Rebora svoltosi nella prestigiosa Vigna della Regina in collaborazione con il nostro storico amico Luca Balbiano. L’altra novità ha riguardato il corso base che per ottemperare alle disposizioni di legge è stato sdoppiato in due percorsi in cui la serata del martedì si è aggiunta al tradizionale appuntamento del lunedì.

Altra novità è stata la visita collettiva alla mostra di Helmut Newton accompagnati da Carlo Mogavero che ha anche curato un incontro di preparazione. Siamo oltremodo pronti non appena riapriranno i musei ad andare alla Reggia a vedere quella di Paolo Pellegrin su cui ormai sappiamo tutto sempre grazie a Carlo.

Le collaborazioni e le esposizioni storiche non si sono potute svolgere e aspettiamo fiduciosi che torni la normalità per implementare nuove idee e suggestioni. Non siamo però stati con le mani in mano e approfittando della finestra di normalità estiva abbiamo lanciato insieme a Eikon, CRDC, Neyrone e L’Incontro il 1° Torino Fotofestival che all’interno della prestigiosa cornice di Camera ha visto lo svolgimento della tappa torinese di Portfolio Italia a cui si sono aggiunte mostre e workshop. 

La Squadra Corse ha continuato a portare nuovi frutti: il Nuovo Fotodigit, giunto al 4° anno, ci ha visto nuovamente sul podio con un secondo posto e soprattutto con 4 premi individuali. A questo si sono aggiunti le nuove edizioni della FIAP World Cup e del Gran Premio Circoli che hanno segnalato parecchie immagini dei nostri soci.

Anche quest’anno gli ospiti sono stati di assoluto rilievo, ripercorrendoli in ordine temporale: Andrea Palmucci con uno spaccato tra il jazz e le missioni umanitarie, Pierfranco Fornasieri con cui abbiamo parlato di street photography, Marco Alpozzi che ci ha mostrato foto esclusive che documentavano la vita al di fuori delle nostre case durante la pandemia, gli amici di Fotocorsi nella speranza di viaggiare nuovamente quanto prima, Roberto Cifarelli per una nuova incursione nella fotografia musicale, Roberto Travan con i suoi reportage di guerra, Mauro Vallinotto con cui abbiamo capito come avviene la selezione delle immagini nelle redazioni, Mauro Talamonti e il suo dualismo fotografico, Max Ferrero e Renata Busettini che in contemporanea con gli exit poll americani ci hanno raccontato l’America di Trump, Pino Ninfa e il suo sogno Eritreo e infine Stefano Stranges con i suoi reportages da pugno nello stomaco.

Non da meno sono state le attività interne, che hanno permesso di condividere le proprie foto o che hanno stimolato la creatività dei soci come con l’approfondimento sull’autoritratto (bloccato da Facebook a causa di un innocente nudo di Newton) e i 7 grandi Maestri della fotografia dal 1890 a oggi che abbiamo scoperto insieme a Claudio Marra.

Anche quest’anno tanti sono i soci che si sono messi sotto la lente, a partire da: Giovanni Bonadonna, Alessandro Bonvegna, Maria Luisa De Maio e Simona Farina freschi allievi del corso di fotografia a cui si sono affiancati: Domenico Masiello, Salvatore Leggieri, Roberto Dolza, Luca Casale, Marco Canoniero, Santo Zoccali, Guido Ottolenghi e Giovanni Martini. Una menzione a parte per i magnifici 4 dell’Urbex: Elisabetta Cabiddu, Silvia Pillone, Giovanni Guerrisi e Alessandro Bonvegna che ci hanno portato virtualmente in luoghi abbandonati e inaccessibili ai più.

Una menzione speciale merita l’iniziativa “100 Fotografie contro il Covid” la nostra risposta su come supportare concretamente questo difficile momento di emergenza. Le nostre fotografie ci sono sembrate lo strumento migliore per passare un messaggio positivo e di speranza. Abbiamo anche scelto di condividere l’iniziativa con gli altri circoli fotografici e la Federazione perché in questo momento è importante restare uniti e lavorare insieme. Il feedback migliore non sono solo gli articoli di giornale e i servizi TV, ma gli oltre 5.000€ raccolti interamente devoluti a Specchio dei Tempi e trasformati in dispositivi di protezioni e aiuti concreti per le famiglie in difficoltà. 

La voglia di ritrovarsi con amici, prima ancora che fra “appassionati” ci ha portato nuovamente a ritrovarci nella terrazza del Circolo Eridano – non appena le condizioni lo hanno permesso - per fare un brindisi prima della pausa estiva. Meno fortunato è stato il brindisi natalizio che si è comunque svolto in maniera online – nel rispetto delle distanze – ma nel pieno dello spirito con tutti i soci che hanno rigorosamente rispettato il dress code natalizio e il liquido necessario per il brindisi.

Concludo riprendendo il motto latino che ho scelto come titolo della relazione “fortior in adversis” – “nelle avversità più forte”. Sì, grazie a tutto quello che abbiamo appena elencato posso con fierezza dire che il Gruppo Fotografico La Mole ha reagito nel modo migliore, senza sbandate e con una forza superiore diventando ancora una volta un punto di riferimento nel mondo della fotografia amatoriale.

Sono quindi pronto e sereno a dirvi, a nome di tutto il Direttivo che ci aspetta un 2021 ricco di novità e nuovi spunti.

(Testo di Riccardo Rebora)

(Immagine Pixabay)