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  • Candido Cupertino: Dalla Birmania alla Puglia , passando per il Messico e l’Oman, a pesca di immagini ed emozioni
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Candido Cupertino: Dalla Birmania alla Puglia , passando per il Messico e l’Oman, a pesca di immagini ed emozioni

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Con lo scorso mercoledì, sono ripresi gli incontri serali  con i soci del circolo "G.F. La Mole" dopo la pausa estiva e non si poteva iniziare meglio. Infatti, per "Socio sotto la lente", è stato il turno di Candido Cupertino, un vero cavallo di razza ( fortunatamente al Gruppo la Mole vantiamo, senza paura di smentita, un'ottima  scuderia) e orgoglio di tutto il circolo.

Per capire l’interesse  della serata, bastava dare un’occhiata alla sala gremita di soci: nemmeno le partite infrasettimanali di campionato hanno fatto desistere! Candido si è presentato con una serie di portfolio tutti molto interessanti, i primi più a carattere didattico, mentre l’ultimo molto più intimo e denso di emozioni, in quanto prende spunto da uno spaccato famigliare.

La passione per la fotografia in Candido la si percepisce subito da come ne parla e dalla singolare modalità di presentazione dai suoi lavori, infatti ogni portfolio è composto da  non più di 15 fotografie. La chicca finale, per meglio sollecitare il dibattito, ripresenta tutte le fotografie in una unica griglia in modo da avere una vista d’insieme del lavoro per facilitare la lettura  dell’intero portfolio.

Il primo lavoro è stato quello con cui ci aveva allietato qualche anno fa: “Il passo lento dei monaci Birmani”, da cui ha tratto un libro sulla vita dei monaci Birmani in un loro giorno qualunque, ritraendo tutto ciò che caratterizza il lento incedere del tempo all’interno del monastero, dalle prime luci dell’alba fino a sera, momento di raccoglimento e riposo in attesa del nuovo giorno. Candido aveva già presentato, appunto, questo lavoro qualche anno fa e in quel  caso il racconto era composto da un numero di foto molto più corposo, che lui, è riuscito a contrarre (esercizio non facile, che richiede una certa abilità) in 15 immagini, mantenendo tuttavia inalterato il  filo della storia.

Per il secondo portfolio, Candido, non contento del solito reportage di viaggio, ha trovato un singolare motivo di racconto per il suo soggiorno in Messico, visitando delle antiche distillerie dove viene prodotto a livello artigianale il Mezcal, famoso distillato tratto dalla pianta di Agave. Siamo nella zona di Oaxaca, nella parte meridionale del Messico. Inutile sottolineare l’atmosfera in cui ci ha proiettato Candido, mancava solo che ci facesse percepire il profumo e il sapore del famoso distillato! Presto ne porterà  una bottiglia in sede, ha detto,  che condividerà con tutti, per completare il racconto e noi, fiduciosi, aspettiamo!

Nel terzo lavoro, dal titolo “Dhow Factory”, siamo in Oman e Candido ha raccontato fotograficamente come vengono costruiti artigianalmente i dhow, che sono le imbarcazioni  omanite.  In questo caso, il nostro ospite, amante del colore, ha scelto il b/n poco contrastato con maggioranza di tonalità grigie per meglio far percepire il calore soffocante e la luce lattiginosa del giorno che tutto schiariva. Questi portfolio, come anticipato prima, sono stati presentati a carattere didattico per far comprendere cosa significa preparare un portfolio e il tipo di esercizio per arrivare a una lettura dell’immagine corretta, ovvero la capacità di vedere ed estrarre solo 15 immagini, magari su un centinaio o a volte molte di più, che siano coerenti tra loro e sappiano raccontare una storia, densa di emozioni.

Così come l’ultimo portfolio, che Candido Cupertino ha voluto riservare per la conclusione della serata: “Pescando nei ricordi”, ispirato alla sua terra di origine, la Puglia, e dedicato a suo nonno Aldino. Candido racconta il duro mestiere del pescatore, della  fatica per le diverse ore passate in mare, in un mare che tanto ti  chiede, che porta alla solitudine in cui si trova il pescatore che lotta con le onde lontano dai propri affetti, ma di pari passo un mare che regala la felicità di una proficua battuta di pesca che dà un senso al sacrificio di diversi giorni. La passione e il desiderio di raccontare questa storia, tenuta nel cassetto da anni, hanno spinto Candido a imbarcarsi su di un peschereccio, il cui proprietario è Saverio, figura cardine nel porto di Monopoli, città natia di Candido, che ha iniziato la sua carriera di pesca all’età di nove anni (e qui il fato ci mette del suo) proprio sulla barca di nonno Aldino. Saverio a sua volta ha reso a Candido l’onore di salire a bordo, onore difficile da ottenere in quanto i pescatori sono molto gelosi del loro mezzo di lavoro. L’unica condizione richiesta era l’essere il più invisibile possibile per non intralciare le operazioni di pesca e evitare incidenti di percorso. Così Candido è diventato parte dell’equipaggio, riuscendo a rompere il ghiaccio dopo alcune ore di navigazione con i componenti dell’equipaggio. Anche in questo caso le immagini selezionate sono rigorosamente 15 su qualche centinaio scattate, la storia arriva diretta al cuore e ti rende partecipe delle sue emozioni. Come nella stesura di un libro, quando si fa attenzione alle parole usate o cambia il significato di una storia, così in base alle immagini usate si da un senso diverso al racconto fotografico e in questo caso, Candido, da esperto, con le altre fotografie non usate per il racconto dedicato al nonno sta preparando un altro portfolio che so essere di sicuro impatto e ben presto ci renderà partecipi di tale impegno.

In conclusione, unendo due passioni, la fotografia e i viaggi in un mix alchemico, Candido ha trovato la strada giusta per esprimere la propria creatività, avendo sempre nuovi stimoli per raccontare attraverso le immagini tutta la sua sensibilità. E noi, del Gruppo Fotografico La Mole, siamo orgogliosi di aver come socio molto attivo Candido Cupertino che sa mettere a disposizione del circolo tutta la sua passione per la fotografia. Passione, confronto e crescita, che a sua volta Candido, nell’ambito della vita di circolo, ha respirato negli anni di frequentazione, condizione che solo in un ambiente come un circolo fotografico si può realizzare.

(Testo e foto di Antonio Di Napoli)