È piacevole rivedere ex soci del nostro circolo che intraprendono la difficile strada del professionismo riuscendo a farsi spazio in una giungla dove ci sono animali più grandi pronti a sbranarti
Questo è il caso di Cristina Argirò, che, a differenza dei più, ha iniziato il percorso al contrario e mi spiego meglio.
Si laurea in Ingegneria Aerospaziale, inizia a lavorare ben presto in una azienda automotive multinazionale e acquisisce una buona esperienza nel settore, però Crestina si rende conto che non era il suo habitat naturale, lo stare otto ore chiusa in ufficio le stava stretto.
Ha seguito quelle che erano le sue due grandi passioni, la fotografia e la natura; entrambe le hanno dato la possibilità di stare all’aria aperta coronando il suo desiderio più grosso.
In prima battuta, inizia a frequentare dei corsi di fotografia nel nostro gruppo fotografico La Mole, di naturalistica e paesaggio. Contemporaneamente prende una seconda laurea in comportamento animale, per cui unendo un po’ tutte le competenze acquisite tra, ingegneria, informatica, marketing, fotografia e naturalistica si butta così a capo fitto in questa sua nuova avventura, da fotografa professionista.
Per quanto riguarda l’aspetto che ci accomuna, cioè la fotografia, Cristina si documenta molto su libri sacri dell’arte fotografica. Dal linguaggio cinematografico trae altresì molti spunti per l’utilizzo di inquadrature e colori che meglio esprimono il messaggio che i committenti dei suoi lavori richiedono per promuovere i loro brand.
La nostra ospite, oltre a consegnare un prodotto che meglio soddisfi il cliente, forte della sua esperienza in campo di marketing, li segue anche nella promozione dell’immagine, segnando così un punto a suo favore in quanto il committente stesso si sente seguito a tutto tondo.
Le immagini che Cristina ci ha proiettato spiegavano in modo esaustivo quello che è, come accennavo prima, il suo punto di forza. Cristina ha chiuso la serata rispondendo alle curiosità dei soci e ribadendo un concetto a lei molto caro: che la fotografia deve essere “evocativa”, deve dare un’emozione, esprimere uno stile di vita, dare un’identificazione e avere un carattere; solo cosi l’immagine arriva ad esprimere tutta la sua forza.
Grazie Cristina, ti aspettiamo per condividere ancora dei momenti di crescita professionale.
Testo Antonio DI Napoli (foto di Antonio DI Napoli e Cristina Argirò)