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I fantastici 4 dell’UrbEx

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Per una nuova serata “Soci sotto la lente”, Giuliano Guerrisi, Silvia Pillone, Alessandro Bonvegna ed Elisabetta Cabiddu ci portano in esplorazione della fotografia UrbEx, abbreviazione di Urban Exploration.

I nostri fantastici 4 urbexers sono una squadra affiatata che si è appassionata al genere UrbEx mossi da uno spirito d’avventura al limite tra legalità e curiosità esplorando paesi fantasma, ville nobiliari, istituti ospedalieri, fabbriche dismesse e castelli ormai abbandonati ed in rovina.

Ogni uscita è un’avventura che loro vivono con lo spirito dello spettatore attento, rispettoso e silenzioso. Vanno alla ricerca delle orme di una vita di altri ormai svanita con il preciso intento di aprire metaforicamente i cassetti di un passato apparentemente dimenticato. La fotografia che portano a casa è testimonianza, ma anche luce su qualcosa che non deve svanire, su ricordi che non devono sbiadire.

Ma è ora di presentare i nostri fantastici 4 esploratori. Apre la serata Giuliano, “Mr. Fantastic”, che per primo ha iniziato le esplorazioni. Il suo corpo di gomma gli consente accesso ai siti riuscendo a passare attraverso il più stretto varco. È attento alle architetture, grazie ai suoi studi in merito, che riprende spesso dal basso per dare il senso di altezza ed imponenza ai luoghi che fotografa. Pulito nelle composizioni ed attento alle luci, cattura immagini suggestive amplificate da un bel bianco e nero.

Segue Silvia, “La Cosa”. Apparentemente timida, fragile e sottile, è invece la vera roccia del gruppo. Forte ed attenta, mette in guardia e protegge i compagni di avventura verificando preventivamente la sicurezza delle esplorazioni. E’ sensibile ai dettagli e soprattutto agli oggetti polverosi che incontra durante i viaggi nei luoghi abbandonati. Scarpe e peluche, fogli e libri sono oggetti testimoni di un passaggio umano ormai passato. La post produzione omogenea dai colori desaturati delle sue fotografie crea un legame tra le immagini che ci propone rendendo interessante la presentazione.

È ora il turno di Alessandro, “La torcia umana”, che con le fiamme del suo entusiasmo illumina ed amplifica la voglia di esplorazione degli altri componenti del team. Ultimo aggregato al gruppo, ci propone le sue immagini in bianco e nero. Il punto di vista è ampio, quasi volesse ritrarre gli spazi esattamente come si presentano ad uno spettatore che entra nelle stanze o nelle strutture abbandonate.  

E la serata si conclude con Elisabetta, “La donna invisibile”.  Entra in punta di piedi in ogni luogo, non tocca ne’ sposta nulla per fare in modo che il suo passaggio fotografico non lasci impronte contaminanti e la sua presenza risulti invisibile. Ci presenta fotografie di esplorazione in un paese abbandonato della sua bella Sardegna e continua con altre immagini in bianco e nero catturate nei luoghi visitati con il resto del gruppo. Spazia dall’architettura ai dettagli ricercando inquadrature particolari attraverso vetri rotti o buchi dei muri.

Fantastici questi 4 ragazzi! La serata scorre piacevole e veloce. Il genere fotografico è indubbiamente inflazionato dai tanti amatori del genere, ma per noi è stato interessante guardare attraverso i loro occhi e le loro immagini. Quattro visioni diverse ed interpretazioni dello stile UrbEx in una sola serata. Mica roba da poco!

Mettere il casco, vivete le esplorazioni in massima sicurezza, ascoltate i consigli della roccia-Silvia e vi aspettiamo per vedere il risultato di nuove avventure.

A presto!

 

(Testo di Paola Zuliani)