Ultimo mercoledì di incontri per il Gruppo Fotografico La Mole prima delle vacanze natalizie. In un palpabile clima di festa è venuto a trovarci Franco Turcati per l’ultimo incontro in sede prima di Natale.
Franco Turcati è un uomo che ha fatto della sua passione fotografica una professione. Inizia come grafico e decide di fare il fotografo nel ‘65 lavorando per Quattroruote. All’epoca non c’erano corsi da frequentare e quindi cresce ed impara a far fotografia da autodidatta osservando i fotogiornalisti che ha la possibilità di conoscere e di frequentare.
Quasi subito apre il suo studio ed abbandona il fotogiornalismo per dedicarsi prevalentemente alla moda e alla fotografia industriale. Si lega ben presto ad agenzie pubblicitarie creando campagne di tutto rispetto e si struttura come studio pubblicitario vero e proprio. Importante la comunicazione, l’immagine e la creatività di Franco e del suo staff che diventano il mood che rende speciale la sua produzione fotografica. Franco ci racconta lungamente di sé e dei tempi in cui il suo studio creava lavori molto belli per grandi marchi come GFT, Superga, Ferrari e Valentino. Pesca nell’archivio fotografico proponendoci una raccolta di foto varie scattate durante tutta la sua carriera.
Le immagini scorrono veloci regalandoci flash di immagini iconiche, molto ben fatte che veicolano i messaggi pubblicitari con grande incisività. Franco ci regala anche una chicca: le foto di backstage scattate durante le riprese del film “Italian Job” di Peter Collinson con Michael Caine. La serata continua con tanti racconti, aneddoti e pensieri di Franco sul suo lavoro passato e sul mondo pubblicitario dei giorni nostri.
Turcati termina la serata con una serie di consigli accorati sulle tecniche di fotografia in studio e quindi, visto il clima natalizio, non possiamo che prendere il nostro cellulare e mettere nel carrello degli acquisti un esposimetro perché a dir di Franco: “non possiamo farne a meno!”.
Grazie a Franco Turcati per la serata, grazie per essere venuto a trovarci e a presto per nuovi racconti.
(Testo e foto di Paola Zuliani)