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Bartolino Margiotta: giallo fotografico

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Metti una sera di fine ottobre. In sala pose fervono i preparativi per Paratissima 2017. Un brulichio di addetti ai lavori che predispongono il necessario per l'opera che verrà presentata il 1° novembre. Ma sono le ore 21, quindi "stop alle telefonate", ops. volevo dire "stop ai lavori" perché è ora di dare tutta la nostra attenzione a Bartolino Margiotta, socio sotto la lente della serata.

Bartolino ha una gran voglia di condividere la sua fotografia con "la comunità" (mi è piaciuta questa sua definizione del gruppo) di cui ormai fa parte da più di un anno. Ci presenta cinque raccolte di fotografie divise in generi: “Scorci”, “Cities”, “People”, “Vision” e “Norvegia” che abbiamo modo di guardare a suon di musica sotto forma di proiezione sonorizzata e poi in sequenza lenta per un commento puntuale su ogni immagine.

Ciò che traspare in generale è una grande leggerezza ed entusiasmo. Bartolino gioca con le luci, con i tempi a volte lunghi e anche con la postproduzione creando effetti pittorici per le sue fotografie.

Dice: “Non ho un genere fotografico prediletto. Fotografo in base all’emozione”. Ma, all’unanimità di platea, abbiamo notato un’inclinazione verso il paesaggio sicuramente da approfondire. Marco Cappello (per chi non lo conoscesse, è il nostro esperto di fotografia paesaggistica), tieniti pronto! Bart è da seguire perché è forte!

Insomma, la serata scorre veloce tra commenti ed opinioni che il nostro Bart desidera ricevere.

Concludo dicendovi che la sua macchina fotografica cattura immagini che sono un “diario delle emozioni” che in questa serata Bartolino ha voluto leggere insieme a noi.

Ahhhh dimenticavo… Bart, l’avrete capito, è un uomo che ama i colori, ma con prevalente viraggio sul "giallo" come i libri che scrive. Però questa è un’altra storia.

(Testo di Paola Zuliani)