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Una serata con...Ernesto Bazan

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Continua il ciclo di incontri con i grandi fotografi. Ieri è stato il turno di Ernesto Bazan il grande fotografo italiano ha parlato di Cuba e delle propria esperienza di vita e di fotografia nell'isola, presentando la sua trilogia cubana composta dei suoi tre libri "Bazan Cuba", "Al Campo" e "Isla", attraverso stupende immagini, emozionanti video, e storie uniche sulla sua vita cubana durata oltre un decennio.

 Come sempre per rendere al meglio il resoconto della serata di affidiamo al nostro blogger Antonio Di Napoli.

"Pensavo: è bello che dove finiscono le mie dita
debba in qualche modo incominciare una chitarra."
De André, Amico fragile.

 

Questo pensavo ieri sera durante la proiezione del video di Bazan sulla sua trilogia su Cuba. Apparentemente le due cose non c'entrano, ma riflettendoci bene, vedevo Ernesto camminare per L'Isla con la sua inseparabile macchina fotografica...come un cacciatore con il suo fucile , pronto a inseguire la sua preda fiutandone l'odore. Ecco perché le sue foto apparentemente casuali avevano un impatto su di noi che penetravano fino infondo al nostro inconscio. Bazan, di origine Palermitana, (il suo modo di parlare non lasciava dubbi) arriva a Cuba per caso, non fu un colpo di fulmine ma un vero e propio tsunami che lo tenne inchiodato lì per ben 14 anni. Il modo di concepire e di fotografare, a mio avviso, ha risentito di questo suo essere figlio delle Isole.

Toccante il suo momento di commozione al ricordo degli anni vissuti all'Avana. Da qui viene fuori un uomo dalla scorza dura come le rocce tagliate dal vento, scolpite dall'acqua e cotte dal sole, ma che nascondono un cuore tenero, fino a fare una dedica "A mia madre che mi ha insegnato a volare".

Direi che un incontro come quello vissuto l'altra sera non faccia che arricchire il nostro circolo, giustificando da solo insieme altri momenti importanti il prezzo della tessera!

Vista la fretta nel concludere la serata non sono riuscito a far condividere con tutti noi ancora un suo pensiero, che qui riporto "La fotografia non è competizione ma un momento di felicità". Magari ci riproverò ad uno dei suoi prossimi workshops dove avrà più tempo per ascoltare.

Che è poi un po' il motto del circolo La Mole.

Lo ripeterò sempre, come un mantra!!

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(Foto di Antonio Di Napoli e Giuseppe Mura)