• +39.324.5464117
  • Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
  • Andrea Maglio – Percorsi minimal
  • Andrea Maglio – Percorsi minimal
  • Andrea Maglio – Percorsi minimal
  • Andrea Maglio – Percorsi minimal
  • Andrea Maglio – Percorsi minimal
  • Andrea Maglio – Percorsi minimal
  • Andrea Maglio – Percorsi minimal
  • Andrea Maglio – Percorsi minimal
  • Andrea Maglio – Percorsi minimal

Andrea Maglio – Percorsi minimal

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva
 

Andrea Maglio, fotografo ligure è nostro ospite per una serata decisamente interessante.

Ci propone un viaggio nel mondo del colore con immagini minimal, geometriche, a volte astratte utilizzando gli spazi, le forme e le ombre in modo sapiente.

Andrea ci piace perché è uno di noi. È appassionato, motivato, alla ricerca di uno stile suo e quindi autentico. Ha 43 anni, fa il giardiniere, con la passione per la fotografia da quando era ragazzo. Una passione altalenante (come spesso accade) con picchi ossessivi di scatto alternati a momenti di nulla assoluto. Cinque anni fa, quando il binomio lavoro-famiglia trova una sua stabilità, Andrea riprende a fotografare ricominciando quasi da zero. Seguono un paio d’anni di esercizio con scatti non legati da un fil rouge. Produce foto di paesaggio, ritratti e cattura tutto ciò che passa casualmente davanti ai suoi occhi.

Poi subentra una sorta di “fastidio” come lui stesso confida. Il fastidio di una mancanza di direzione, l’insoddisfazione di non riuscire a creare qualcosa di veramente unico e personale. Andrea incomincia a studiare e si confronta con fotografi più esperti per cercare una direzione. Trova ispirazione nei consigli di Settimio Benedusi, che Andrea contatta per avere un’opinione sulla sua produzione fotografica. “Prova a raccontare qualcosa e metti nelle foto qualcosa di tuo”, due ingredienti da amalgamare per incominciare un percorso davvero autoriale.

Capita spesso che pochi e centrati consigli possano far riflettere e far scattare la scintilla di cui abbiamo bisogno per evolvere. Andrea si interroga, guarda il mondo che lo circonda con occhi nuovi e più attenti, cerca di capire cosa vuol dire e quale linguaggio usare. In modo decisamente naturale comprende che le linee, le forme, pochi elementi da controllare e quindi il minimalismo possono essere la sua via.

Ci presenta un progetto sviluppato a Varigotti, un borgo gioiello della riviera ligure. Fotografie colorate scattate in inverno, caratterizzate da cieli tersi e privi di umidità. Scorci e geometrie dai colori uniformi. Spicca l’arancio, il blu e le forme squadrate si intrecciano nello spazio delle fotografie. Andrea costruisce un gradevole collage con le immagini del progetto che ben evidenzia l’omogeneità degli scatti.

Segue “Tangram, studio di uno spigolo”, che prende ispirazione dal celebre gioco rompicapo cinese. Un esercizio estetico utile a studiare i dettagli di un caseggiato ripreso da angolazioni diverse. Il risultato è un collage di quattro fotografie dal sapore decisamente astratto.

Cambio di rotta con “The passengers”, dove Andrea abbandona il colore per creare un progetto in bianco e nero. Varia anche la dinamica visuale rispetto ai precedenti lavori. Percepiamo immediatamente la sensazione di tridimensionalità con la scelta di luci a basso contrasto e l’inserimento dell’elemento umano anche se stilizzato e in pose grafiche. I passegers sono persone in riva al mare in cui ognuno di noi potrebbe identificarsi.

Andrea conclude la serata presentando le poche fotografie che segnano l’inizio di nuovi progetti appena abbozzati: immagini dai colori pastello che lavorano su collimazioni e prospettive ingannevoli oppure fotografie delicate dal gusto orientale. Insomma, il nostro ospite ci stuzzica dando l’anteprima di cosa svilupperà nel prossimo futuro.

Una serata davvero piacevole, ricca di spunti interessanti ed esperienze di crescita e di ricerca che fanno riflettere.

Grazie Andrea.

(Testo di Paola Zuliani)