Con grande soddisfazione, martedì sera noi del Gruppo Fotografico La Mole siamo stati ospiti (purtroppo solo via web) dei nostri amici del Gruppo Fotografico “Il Cupolone” di Firenze, durante una delle loro serate sociali.
L’incontro era stato organizzato da tempo e rappresenta il terzo in un anno e mezzo, da quando infatti abbiamo iniziato questo gemellaggio, ed è sempre un immenso piacere ritrovarsi con loro (le altre volte in presenza, scambiandoci la visita nelle rispettive città), in quanto ci accomunano una forte passione per la fotografia e una lunga storia di prestigio nell’ambito della realtà fotografica italiana.
A dimostrazione di quando detto, va segnalato l’alto numero dei collegati via web e per l’occasione Simone Sabatini, presidente del Cupolone, per migliorare l’immagine del suo circolo non ha resistito ad usare un nuovo computer dotato di webcam di ultima generazione, che lo ritraeva in tutto il suo splendore, con ritrovata capigliatura fluente. La cosa ha subito suscitato una forte curiosità tra tutti e da parte di chi scrive una buona dose di invidia per la capigliatura da tempo assente, tanto da prenotarne subito uno.
Dopo i saluti iniziali, siamo entrati nel vivo della serata. Infatti, abbiamo presentato tutto ciò che in questo anno e mezzo come G.F. La Mole abbiamo realizzato.
Riccardo Rebora, il nostro presidente, in prima battuta, visti i complimenti ricevuti durante l’intervento iniziale da Simone per la nostra ormai ex sede di via Po, ha cominciato della nuova sede “CasaMole” in Via Fontanesi a Torino, con spazi ben distribuiti e molto più ampi della precedente.
E’ stata poi presentata la monografia che abbiamo realizzato in occasione dei 50anni del G.F. La Mole, un vero e proprio libro dalle dimensioni generose, 30x30 cm, e composto da 258 pagine finemente rilegate per dare una ottima sensazione tattile e suddivise in diverse sezioni, con testi che raccontano la storia del circolo e fotografie dei soci. Racchiude tutta l’essenza del Gruppo Fotografico La Mole in 50 anni di vita dalla nascita e dei presidenti che si sono succeduti. Ognuno, infatti, con la propria personalità ne ha determinato la crescita, assieme soci che in tutti questi anni ne hanno fatto parte e ne hanno rappresentato la forza.
Siamo quindi passati all’illustrazione di MoleArt, nostra ultima nata, venuta fuori da una idea del nostro presidente e il suo vice, nelle persone di Riccardo e Marco: una rivista trimestrale a tutti gli effetti con registrazione al tribunale, per il momento è online ma presto sarà anche cartacea! La rivista parla di fotografia, arte e cultura a 360°, è redatta da amatori e parla ad amatori e appassionati di fotografia. La veste grafica e la cura messa nei testi, nella scelta dei temi e delle fotografie ad accompagnare i testi, sono studiati nei minimi particolari e non lasciati al caso, proprio per offrire un prodotto di qualità, così come fatto per la monografia. MoleArt, più che una rivista classica, è un contenitore dove prendono posto approfondimenti su tematiche diverse, che vanno dalla scoperta e recensione di qualche libro di fotografia alla descrizione di mostre fotografiche entrambe di autori meno conosciuti e più di nicchia, per passare poi ad approfondimenti su nuove tematiche del mondo del web, o fotografi amatoriali di livello, e tanto altro.
A seguire sono state presentate le iniziative della raccolta fondi “100 Fotografie contro il Covid”, da noi come circolo la Mole ideata e coordinata sotto il patrocinio della FIAF, di cui il ricavato di oltre 5000 € è stato destinato a Specchio dei Tempi per l’emergenza Covid, e sono stati coinvolti tutti i circoli fotografici di Torino e provincia.
Abbiamo poi parlato di Paratissima con Antonio Longo e di CioccolaTò con Paola Zuliani (entrambi del direttivo della Mole) altre due manifestazioni che da anni ci vedono protagonisti.
In conclusione, Max D’Urso anche lui del direttivo ha presentato il lavoro fatto in collaborazione con ATC- International social Housing festival, che si tiene a Lione nell’ambito di una manifestazione dove partecipano diversi enti e architetti che si occupano di edilizia territoriale. Nello specifico è stato presentato un lavoro fatto da una parte dei nostri soci che hanno fotografato la riqualificazione di un quartiere della cintura di Torino, la Falchera.
L’ultimo, in ordine presentazione, è stato il lavoro sul Rugby Day, organizzato presso il Rugby Club di Chieri, e il nostro socio Candido Cupertino, che si è occupato dell’organizzazione, ha illustrato in modo esaustivo l’evento che si è svolto durante tutta l’intera giornata, con un susseguirsi di partite. I primi a scendere in campo sono stati ragazzini e poi man mano squadre composte da ragazzi fino a sera, quando si sono affrontati gli adulti. Tutta la manifestazione è stata raccontata fotograficamente da alcuni soci intervenuti a coprire l’evento e il risultato è stato di grande impatto, in quanto la pioggia che ha fatto da sfondo fino a sera ha regalato degli scenari molto interessanti e, da un gioco come il rugby che dello scontro fisico ne fa l’elemento fondamentale, gli scatti risultano più spettacolari.
In chiusura di serata, durante i saluti e i ringraziamenti di rito, il nostro presidente Riccardo Rebora, per non essere da meno rispetto a Simone, ha ventilato l’idea che, oltre alla monografia e alla rivista, la prossima proposta potrebbe essere un canale video, TeleMole! A tal proposito, per rendere completa l’offerta, prontamente allertata abbiamo assistito all’esibizione della nostra soubrette, Paola Zuliani che si è cimentata in una esilarante imitazione del grande maestro Gianni Berengo Gardin. Mancava solo la discesa in campo del presidente e poi...
Ma questa è un’altra storia, che mi sembra di aver già visto!
Scherzi a parte, mi si perdoni l’ilarità!
Incontri con amici come quelli del Circolo Fotografico il Cupolone non fanno che arricchirci, anche da un punto di vista umano, non solo fotografico.
Grati ancora per l’invito, ci siamo lasciati con l’ennesimo appuntamento, come nostri ospiti, a Giugno.
Ps: però detto tra noi l’idea di un canale video non sarebbe male, vero?
Testo di Antonio Di Napoli