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  • Paolo Ferrari: l’arte di incorniciare  una storia dietro uno scatto…
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Paolo Ferrari: l’arte di incorniciare una storia dietro uno scatto…

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Tutti noi, appassionati di fotografia e curiosi del web, navigando su Instagram ci siamo imbattuti in  fotografie in formato quadrato, dove la prima cosa che colpisce sono le cornici bianche che le circondano. Usanza rara, in quanto la cornice è considerata desueta e poco piacevole. 

Però, le cornici sono diventate la firma riconoscibile del fotografo che realizza degli scatti di una struggente dolcezza, con dei colori delicati  e contrasti appena accennati, che caratterizzano delle fotografie non urlate, immagini che rimandano ad atmosfere oniriche. 

Questo è Paolo Ferrari, fotografo amatoriale nell’accezione più nobile del termine, cioè di chi ama profondamente la fotografia fino ad affinare il suo modo di osservare il mondo, riuscendo a rendere ogni suo scatto non banale o un dejavù.

Paolo inizia a fotografare un po’ come la maggior parte  di noi, da  giovanissimo  con la fotocamera analogica del papà e, non avendo  ancora le basi della fotografia,  i suoi primi scatti ovviamente  lasciavano molto a desiderare.

Ma ben presto Paolo intuisce l’importanza di frequentare un corso, per apprendere meglio la tecnica e le potenzialità che la fotografia, come mezzo di comunicazione, poteva offrire. Entra subito a far parte di un circolo fotografico molto conosciuto a livello nazionale,  il PHOTOCLUB EYES B.F.I. di San Felice Sul Panaro, cittadina  della bassa modenese in cui vive  lo stesso Paolo.  

Da quel momento in poi c’e un netto  cambiamento nel modo di far fotografia. Inizialmente Paolo non ha un genere fotografico ben preciso: dai concerti agli eventi fino ai matrimoni tutto andava bene. Le persone assumevano un ruolo predominante nei suoi scatti e allora capisce che il genere umano è il suo soggetto  fotografico prediletto.

Passa, quindi, dalla ritrattistica alla street, anche se per indole la sua vera passione è la fotografia  concettuale, che lui esprime con la realizzazione  sin dal 2014 di portfolio, in quanto  rappresenta il suo linguaggio comunicativo che più lo caratterizza. 

Tornando alla serata dedicata al nostro ospite, dopo una breve introduzione di presentazione, Paolo ha iniziato a mostrarci una serie  di ritratti intesi non come classici  da sala pose ma più  ambientati, che  lui  ha realizzato sia a colori che in b\n.

Poi, ci ha presentato dei lavori di street, che ama scattare preferibilmente in b\n  dando maggiore enfasi  alla scena, come dei  spezzoni di film che ricordano  i corto che realizza con un gruppo di amici sin dal 2006.

La serata è proseguita con lavori sul Magico Carnevale, manifestazione  fotografica che viene organizzata, a San Felice Sul Panaro da diversi anni, dal gruppo Photo Club Eyes, quello che viene chiamato il “Carnevale triste” in quanto non prevede la presenza di carri allegorici ma vi sono solo delle comparse mascherate che girano per la cittadina , seguendo una regia ben precisa, ogni volta con un tema diverso (da poco ad opera di Marco Rebecchi), creando dei set fotografici a cielo aperto. 

Tale manifestazione, molto famosa, richiama ogni anno circa 2000 fotografi provenienti da tutta Italia e oltre.

Verso la fine della serata Paolo ci ha mostrato una carrellata  di scatti, quelli che lo hanno reso famoso, come dicevo all’inizio, che lui posta puntualmente su Instagram e che fanno parte poi di alcuni portfolio che da anni  realizza.

Una sezione che abbiamo un po’ tutti apprezzato è stata quella dedicata alle foto di nudo femminile, dove il corpo della donna (non si trattava di modelle ma ben si di amiche o conoscenti di Paolo) non era mai mostrato in modo volgare ed esplicito, ma  ogni scatto rappresentava una storia  delicata, in quanto, come afferma Paolo: “La fotografia di nudo deve far ragionare e non svelare tutto”. Invece, racconta dello stato d’animo, dalla situazione psicologica che stavano vivendo in quel periodo, anche attraverso i tatuaggi che alcune di loro mostravano, come espressione comunicativa.

Di Paolo Ferrari ci ha colpito il suo modo di osservare attimi di vita e riuscire a immaginare, anticipando gli eventi e pensando, come  lui stesso ci ha confessato, in formato quadrato che lui adora come taglio fotografico.

Poco prima delle domande e curiosità da parte dei soci, Paolo ha mostrato in chiusura una serie di portfolio che affrontano il tema del sociale, tema  a lui molto caro, anche qui con il formato quadrato dei singoli scatti che conferisce un forte impatto emotivo  alla composizione finale.

Con la promessa di incontrarci quanto prima  in presenza con il nostro ospite, abbiamo concluso la serata con la consapevolezza di aver  incontrato, oltre che un fotografo apprezzato, anche una persona squisita.

Testo di Antonio Di Napoli foto tratte da diretta web