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  • Elisabetta Cabiddu: tra urbex, street e viaggi
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Elisabetta Cabiddu: tra urbex, street e viaggi

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Continuano gli appuntamenti con “Il socio sotto la lente”, serate seguitissime dai soci, dove un autore si mette in gioco portando la sua fotografia da guardare ed analizzare. Oggi è toccato a Elisabetta Cabiddu, giovane ed affezionata donna della Mole.

Fieramente sarda, Elisabetta ci ha portato una raccolta a tema dei generi fotografici che ama partendo proprio da una documentazione fotografica fatta alle miniere del Sulcis nella sua terra natia. Fotografie in bianco e nero dei suoi esordi, ma che definiscono l’inizio di un percorso fotografico che Elisabetta racconterà durante la serata.

“Sono timida”, dice, “Parlerò poco”, dice, e invece durante la serata non ha risparmiato parole, racconti e spiegazioni, oltre che risposte alle tante domande che le sono state poste dalla platea.

Elisabetta è attratta dall’urbex, dalla street photography, dalla fotografia di viaggio ed è questo che ci fa vedere. Mai sola, armata di caschetto, scarponcini, mascherine e tanta prudenza, va alla scoperta di edifici disabitati per documentare il degrado di strutture abbandonate. Oppure si apposta in strada per catturare momenti di vita quotidiana e viaggia da ovest ad est del mondo cercando di imprimere nelle sue fotografia l’anima dei paesi che visita. Generi diversi a cui Elisabetta si sta appassionando, esplorando e muovendo passi sempre più consapevoli ad ogni uscita fotografica.

La strada è lunga, lei stessa spesso non è soddisfatta delle sue fotografie, ma l’insoddisfazione è il motore che spinge lei (e non solo lei) a riprovare per migliorare. Ecco è proprio questo il nocciolo del discorso: il miglioramento. Le serate come quella che ci ha regalato Elisabetta sono occasione di confronto, di analisi, di critica mirata al miglioramento fotografico. L’analisi delle fotografie, i commenti e le osservazioni dell’intera platea offrono spunti di riflessione per il socio sotto la lente, ma anche per tutti i partecipanti alla serata. Il confronto è importantissimo, altrimenti “uno se la canta e se la suona da solo”, ha commentato a fine serata uno dei soci presenti.

Insomma, grazie alla nostra Elisabetta che si è messa in gioco e ci ha regalato una bella ed interessante serata. Ma la prossima volta aspettiamo, oltre che tanta fotografia, i deliziosi dolcetti sardi o almeno qualche consiglio per cucinare bene il purceddu!

(Testo di Paolaz Zuliani)