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  • “Foto impossibile? Chiamate Sestini!”
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“Foto impossibile? Chiamate Sestini!”

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Mercoledì di mezzo giugno. Questa sera abbiamo un ospite illustre ed attesissimo: Massimo Sestini, il Fotogiornalista. Arriva in ritardo a causa di un piccolo disguido, ci saluta, si presenta ed immediatamente diventa uno di noi. Un professionista con il cuore di un fotoamatore.

Fotoamatore per il suo amore smisurato per la fotografia. Ci confessa che respirare l’aria del circolo gli piace perché scatena in lui l’entusiasmo e il desiderio di condivisione di una grande passione.

Ecco, giusto per quei pochi che non sanno chi è Sestini, vi dico che è quel fotografo che ha immortalato Lady Diana in bikini e gli attentati di Borsellino e Falcone. Quello delle copertine sui giornali con i vip e la Costa Concordia adagiata su un fianco. Quello che ha fotografato in esclusiva il Giubileo, il G8 a Genova, i funerali di Papa Wojtyla. Quello che ha fotografato Licio Gelli in prigione a Ginevra e i matrimoni dei vip e delle starlettes. Quello dei barconi dei migranti, con cui ha vinto il World Press Photo 2015, e le macchine fotografiche nascoste sotto la cravatta. Quello che, in collaborazione con le istituzioni, s’immerge con i sommozzatori della Polizia oppure vola su elicotteri della Marina Militare.

Massimo Sestini è una garanzia per gli addetti ai lavori, è un fuoriclasse che porta a casa il servizio in tempi brevi e grande professionalità. Sestini viene dalla scuola dei paparazzi, frequentazione di cui va fiero perché vera palestra di fotografia. Istinto, adrenalina, impegno, divertimento e sfida contraddistinguono il suo modo di essere e di vivere come provare a trovare sempre un punto di vista inedito.

Da qui, la scelta di fotografare dall’alto, perché dall’alto la visione delle cose è completa e si vede un’altra realtà che non sarebbe altrimenti percepibile. Insomma, Sestini è quello le cui fotografie raccontano spettacolarmente la grande storia e le migliaia piccole storie del nostro Paese e del mondo.

Per più di due ore, Massimo Sestini, ci racconta, si racconta e ci svela tutti gli aneddoti legati alle sue fotografie, con quel suo accento fiorentino che rende ogni particolare ancora più simpatico ed avvincente.

Sestini è un cocktail di giornalismo, vicinanza, faccia tosta, rischio e tecnologia. Giornalismo perché le sue immagini ci raccontano gli eventi che hanno cambiato l’Italia. Vicinanza ai fatti, perché in lui è articolata e onnipresente la necessità di essere a tu per tu con ciò che succede. Costi quello che costi. Appostamenti su barche, doppi giochi, finzioni, travestimenti. Una gran dose di sana faccia tosta, perché senza questo ingrediente non sarebbero mai nate le famose paparazzate, dal matrimonio di Eros Ramazzotti alla foto rubata in Parlamento il primo giorno del governo Berlusconi.

Rischio, per il piacere di raccontare quello che succede, per mostrare delle cose che possono contribuire ad alzare la sensibilità dell’opinione pubblica e farla cambiare. Tecnologia, perché l’uso di computer, collegamenti volanti, flash, radiocomandi per fare scattare macchine nascoste in fioriere o sotto la sua famosissima cravatta con il buco, è necessario per cancellare i limiti della fotografia impossibile.

Massimo Sestini a fine serata si è stretto a noi avvolto da un lunghissimo e fragoroso applauso.

E’ andato via in auto, ma chissà… magari la prossima volta verrà a ritrovarci parcheggiando un elicottero in piazza Vittorio!

Grazie Massimo. A prestissimo.

(Testo di Paola Zuliani - Foto di Massimiliano D'Urso)