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  • Enrico Marello: quando la fotografia ti toglie l’ultimo respiro e ti regala tanta pace
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Enrico Marello: quando la fotografia ti toglie l’ultimo respiro e ti regala tanta pace

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Non me ne voglia per il titolo il nostro socio e amico molto spiritoso Enrico Marello che, mercoledì sera, ci ha presentato una sua personalissima selezione di progetti fotografici.
Enrico, di professione avvocato, dal 2015 si accosta alla fotografia, quasi per caso, acquistando una macchina fotografica da un rigattiere mentre era intento a prendere tutt’altro. Ovviamente, come spesso accade, si inizia a guardare questo nuovo oggetto con la curiosità che anima un bradipo, ed ecco che, mosso dal sacro fuoco della fotografia, sapientemente decide di iscriversi al nostro corso di fotografia base e poi a quello avanzato e, non contento, al corso di fotografia musicale con Carlo Mogavero (beh che dire: i corsi li facciamo veramente bene!) trovando nell’immagine fotografica un nuovo modo di esprimersi. A questo punto, presa coscienza dell’utilizzo del mezzo fotografico con relative ghiere che la sovrastano, Enrico colto da “sindrome dello scatto convulsivo” si lancia in una serie di progetti.
Tornado a mercoledì sera: Enrico, diventato dai primi corsi socio attivo del G.F. LaMole, si è presentato al circolo (piccola chicca) con una selezione di ottimi cioccolatini che ha offerto ai presenti per addolcire la bocca e l’animo e un sacchetto di bulloni da far girare tra i più superstiziosi per offrire loro un contatto scaramantico, capirete poi il motivo. 
I primi progetti, “Serial Killer still life” e “Inquietudini”, hanno riscosso molto successo tra gli astanti in quanto molto spiritosi, oltre che ben eseguiti, con un buon uso di inquadrature di luci e chiaroscuri. I soggetti di questi progetti sono bambole, pupazzi sia di peluche che omini della Playmobil che lui ambienta sapientemente in scene noir corredati da titoli ad effetto molto divertenti.
 
Segue poi una breve selezione di fotografie, in parte provenienti da esercizi fotografici relativi ai corsi frequentati, tra cui “fotografare le note” con Carlo Mogavero docente, durante i concerti Jazz.
Nella seconda parte della serata, si cambia registro e qui Enrico chiede a tutti i presenti di giudicare in modo molto critico una serie di abbozzi di portfolio su fotografie cimiteriali, pescate tra una nutrita galleria realizzata in numerosi cimiteri monumentali tra i più rappresentativi sparsi su tutto il territorio nazionale. Una prima macro suddivisione fatta tra foto di statue ornamentali di tombe che sono dei veri e propri capolavori di scultura funebre, molto belle nelle fattezza e nell’espressione, ottimi B/N usati, ben contrastati che davano forza all’immagine.
Poi è la seconda parte di immagini a formare più ipotesi di portfolio, dove ad essere protagoniste sono le tombe in generale e i  loro particolari che rappresentano l’interfaccia ideale tra noi e il regno dei morti, che raccontano  nelle loro fattezze e stati di conservazione  pezzi di  vita trascorsa e quella di  chi ancora deve oltrepassare la fatidica soglia. 
Inutile dire che all’inizio i soggetti delle foto lasciavano un po’ basiti, (capite ora l’uso dei bulloni?) però dopo le motivazioni, l’impegno e la verve di Enrico hanno reso più interessante la visione delle immagini. 
La serata è stata molto costruttiva per tutti, in primis per Enrico Marello, che ha scelto la platea del circolo per mettersi in discussione portandosi a casa suggerimenti e consigli utili, riempiendo ben due pagine di spunti, per fare quel passo di crescita naturale, e ci tengo a sottolineare l’ottima scelta di farlo durante una serata con tutti i soci dove ognuno di noi, in base alla propria sensibilità e conoscenza, ha dato un suggerimento un consiglio.
Sono questi il genere di incontri più costruttivi che aiutano a crescere tutti noi e sono il punto di forza del G.F. La Mole dove, alla passione per la fotografia, si aggiunge la componente di appartenenza e di amicizia.
Grazie, Enrico, per la fiducia (sicuri di esserti stati di aiuto) e per aver condiviso con noi la tue passioni.
(Testo e foto di Antonio Di Napoli)