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  • Federico Tardito, driblando tra sport e ritratto
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Federico Tardito, driblando tra sport e ritratto

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Prendi un mercoledì di inizio Febbraio, freddo e con mezza Torino alle prese con termometri, raffreddori, tachipirina e aerosol. Chi viene a trovarci? Federico Tardito, un fotografo che non teme freddo, pioggia, vento, neve o sole cocente. Federico è un fotografo sportivo, specializzazione: calcio.

Nonostante i virus e i batteri sparsi per Torino, la Mole sembra quasi immune e la sala è piena piena.

Federico ci parla del suo lavoro, ci presenta tante belle fotografie scattate sul campo delle più importati partite di calcio. Ci racconta di come funziona quel genere di fotografia. Attrezzatura pensante, tre corpi macchina con obiettivi per coprire ogni tipo di focale, dalla più lunga al grandangolo. Conoscenza del gioco e dei giocatori per anticipare l’eventuale scena da immortalare. Postazione fissa dalla quale riprendere le azioni. Scelta degli scatti, veloce post produzione ed invio immediato alle agenzie committenti delle fotografie con le scene importanti. Un solo accredito, quindi, non pensate di chiedere: “Posso accompagnarti? Ti faccio da porta borse! Vengo ad aiutarti”. Sarebbe bellissimo avere un assistente, ma è impossibile. Insomma, corrono i giocatori, ma anche i fotografi sportivi hanno il fiatone!

E non basta, Federico, ha un occhio speciale ed una passione per il ritratto. Lavora anche su commissione diretta dei giocatori, seguendoli in campo e realizzando ritratti posati.

Federico Tardito non viene da solo alla Mole. Con lui Giuliano Marchisciano e Giovanni Confalone.

Giuliano, ci racconta della fotografia sportiva dei tempi passati, la fotografia fatta in analogico. Pochissimi i fotografi sul campo. Diverso l’approccio e le richieste da parte dei committenti. “Volevano le testine”, ci racconta, cioè le fotografie a mezzo busto dei calciatori stile figurine Panini. Il calcio era diverso e la fotografia pure. Giuliano ci fa toccare la sua fotografia portandoci le stampe (come commenta Federico “le fotografie vere”) dei sui scatti, pieni, unici, senza tagli, con i “metadati” scritti a penna sul retro della foto. Meraviglioso il panorama generale del passato e del presente della fotografia sportiva che Giuliano e Federico ci presentano.

Poi verso la fine del secondo tempo, ops, verso fine serata, la chicca. Federico ci svela e ci presenta la fotografia che ama fare per se’, perché gli piace, perché può finalmente accorciare le distanze, perché può lavorare con calma e con il tempo non cronometrato. Ci presenta una serie di ritratti di donna molto belli, molto intimi, realizzati con luce naturale e con il grandangolo. Abbandona la perfezione della fotografia digitale utilizzando filtri che inseriscono grana, dominanti calde di colore per restituire immagini più vere e più naturali.

E finiamo con i tempi supplementari, Federico e Giovanni Confalone, ci presentano un work in progress da proporre al settore moda. Ispirati dalla fotografia di Terry Richardson, ci propongono una serie di ritratti di modelle dove cercano di destrutturare lo scatto posato, chiedendo alla modella di muoversi liberamente davanti all’obiettivo con l’intento di restituire immagini più spontanee e naturali.

Insomma, serata decisamente densa ed interessante. Niente calci di rigore, la partita si conclude con una vittoria di Federico che ci regala davvero tanta buona e bella fotografia.

(Testo e foto di Paola Zuliani)