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Block in Turin – Roller DerbyTournament

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Mercoledì, serata al Circolo fotografico. Ecco il momento delle comunicazioni interne da parte del Presidente: “Le Bloody Wheels di Torino hanno organizzato in occasione del loro quinto compleanno un torneo di Roller Derby giocato interamente da squadre italiane. E noi del Gruppo Fotografico la Mole siamo stati invitati a realizzare un servizio fotografico al torneo per la prima volta organizzato a Torino.”

Evento interessante, una novità, facce perplesse. Cos’è il Roller Derby?

L’ignoranza in materia spinge a documentarsi meglio. Il Roller Derby è uno sport di contatto su pattini con 4 ruote non in linea in cui due squadre si affrontano su una pista ellittica in una gara di velocità, tecnica e strategia.

La partita si disputa in due tempi da 30 minuti a loro volta suddivisi in riprese (jam) di massimo due minuti l'una.

Ogni squadra è composta da cinque pattinatori: quattro difensori (blocker) e un attaccante (jammer) riconoscibile da una stella sul casco.

Le regole sono un mix tra il pattinaggio e il rugby e in ogni partita servono molti arbitri, 7 con i pattini in ovale interno alla pista e 13 senza pattini fuori pista.

Al fischio d'inizio, blocker e jammer iniziano a muoversi in pista. I jammer devono riuscire ad oltrepassare il gruppo di blocker di entrambe le squadre e superarlo. Da questo momento si calcola il punteggio: i jammer tentano di fare un giro completo per raggiungere di nuovo la barriera dei blocker  e superarlanuovamente. Compito dei blocker è quello di aiutare il proprio jammer ed ostacolare il jammer avversario. Ogni blocker avversario sorpassato dal jammer vale un punto. Il primo jammer che subito dopo il fischio d'inizio jam supera la barriera dei blocker è il  lead jammer e può interrompere strategicamente il gioco battendo le mani sui fianchi. Vince chi totalizza il maggior numero di punti.

Perfetto, ora siamo preparati a ciò che vedremo. E invece no! Entrati al Pala Massari, veniamo catturati, avvolti e travolti dal tripudio di colori delle divise delle giocatrici, dal rumore delle rotelle che girano, dai fischi degli arbitri, dai canti delle squadre, dai riti propiziatori alla vittoria, dai riscaldamenti lenti a fondo pista, dagli abbracci e dai sorrisi per i punti di vittoria, dalle espressioni per le partite perse.

Oltre che sul gioco, bello, pulito, duro, dinamico, scenico, l’attenzione cade su mille particolari: i tatuaggi delle atlete, il numero del giocatore segnato con il pennarello sulle braccia, le ginocchiere colorate, i pattini dipinti. Le ragazze sono toste, lo spirito di squadra trasuda da ogni poro.

Ognuno di noi entrando in quel palazzetto e vivendo quelle ore dentro il Roller Derby (abbiamo avuto la possibilità di accedere anche al centro pista) ha sentito qualcosa e ha fotografato in base aquel sentire. Il risultato è un reportage che ha cercato di catturare quanto più possibile delle centinaia di emozioni vissute durante il torneo. Insomma, mentre le atlete facevano girare le rotelle dei loro pattini, noi abbiamo fatto girare vorticosamente le rotelle della ghiera dei tempi e dei diaframmi delle nostre macchine fotografiche.

Oltre 100 skaters, 8 squadre, 12 partite, più di 20 arbitri e molte molte emozioni.

Non resta che ringraziare le amiche delle Bloody Wheels di Torino. Ci siamo divertiti. Tanto.

(Testo di Paola Zuliani)