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Lightroom cosa cambia?

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Ci siamo. La nuova major release di Lightroom è stata ufficializzata ieri in occasione del tradizionale Adobe MAX, ma le novità presentate non sono solo quelle di nuove funzionalità, ma un modo del tutto differente di gestire la post-produzione con Lightroom.

Proviamo ad analizzare insieme le novità presentate per capire quali impatti avranno sul futuro della post-produzione amatoriale.

  • L'Adobe Photoshop Lightroom (Lightroom per gli amici) a cui siamo abituati non scompare, ma cambia nome in Adobe Photoshop Lightroom Classic CC (mai scelta di nome fu più infelice) e mantiene l'impostazione odierna, ovvero quella di un catalogo con immagini fisicamente presente sui nostri computer. In più offrirà:
    • Una migliore performance nell'elaborazione delle foto, ma aspettiamo di verificarlo di persona;
    • Una nuova maschera di luminosità;
    • Nuovi strumenti per la selezione dei colori;
  • Alla versione Adobe Photoshop Lightroom Classic CC viene affiancata una versione Adobe Photoshop Lightroom CC (senza Classic) basata su un sistema di memorizzazione e gestione delle immagini in cloud (ovvero su spazi virtuali).

Quali sono le differenze tra i due sistemi?

  1. Nella versione classic le immagini sono memorizzate sui vostri hard-disk, mentre nella CC normale le immagini risiedono sul cloud;
  2. La versione Classic consentiva già qualche funzione di "editing in mobilità", ma era principalmente limitata ad alcune immagini (e non all'intero catalogo) e se usato su postazioni diverse da quella che include il file originale, alcune possibilità di export sono precluse. Con il CC, invece, tutto è sul cloud e pertanto accessibile ovunque e su qualsiasi device;
  3. L'interfaccia del CC è stata completamente rivista, questo per garantire una migliore user-experience soprattutto in chiave mobile e web-based che sembrano donare un look molto spartano;
  4. Nella versione CC non sono presenti i moduli tradizionali (libreria, sviluppo, libro...). Quindi se avete forti necessità di catalogazione o di produzione libri, potete finire di leggere l'articolo e continuare a usare la versione Classic;
  5. Le nuove funzionalità descritte all'inizio saranno una esclusiva della versione Classic, ma non solo, se userete la versione CC vi mancheranno anche: il pannello delle curve, quello dei profili della fotocamera, quello di comparazione immagini e altre funzionalità;
  6. Rispetto alla tradizionale organizzazione in cartelle, la versione CC ragiona per album (a tutti gli effetti delle collezioni);
  7. Le funzionalità di visualizzazione dei meta data e di ricerca nella versione CC sono limitate o assenti come nel caso di quelle per la ridenominazione del file, HDR e panormami;

Non resta che affrontare l'ultimo punto...quello dolente del prezzo. Cosa cambia rispetto al tradizionale piano per fotografia attualmente in essere? In sintesi avete 3 possibilità:

  1. Piano Lightroom CC: include il nuovo Lightroom CC e 1 TB di archiviazione cloud (€ 12,19/mese IVA incl);
  2. Piano Fotografia: include il nuovo Lightroom CC, 20 GB di archiviazione cloud, Lightroom Classic CC e Photoshop CC (€ 12,19/mese IVA incl);
  3. Piano Fotografia con 1 TB di archiviazione cloud: include il nuovo Lightroom CC, 1 TB di archiviazione cloud, Lightroom Classic CC e Photoshop CC (€ 24,39/mese IVA incl);

Riepilogando, se attualmente avete un piano Fotografia non cambia nulla, anzi avete in aggiunta la possibilità di provare la versione CC e se siete disposti a sacrificare Photoshop potrete avere ancora più spazio senza aumenti di prezzo.

Insomma, al momento, la strada scelta da Adobe è quella di una coesistenza dei due sistemi, volta a garantire una scoperta graduale verso l'editing in cloud. Non è da escludere che in un futuro (più o meno lontano e sulla base dei feedback raccolti) le due soluzioni verranno disgiunte. Personalmente nutro ancora delle perplessità sulla soluzione cloud (per quanto invece ne apprezzi la disponibilità in mobile), soprattutto per le funzioni limitate e per la necessità di connessioni performanti per sfruttare il tutto al meglio.

Per quanto mi riguarda continuerò a rinnovare il "Piano Fotografia" e a gestire il mio archivio con la versione Classic, mentre metterò alla prova i miei 20 Gb di spazio per provare a gestire alcune foto scattate con il cellulare e i progetti fotografici condivisi come possono essere quelli che svolgiamo al circolo. Vi terrò aggiornati sui risultati della prova sul campo.

Un ultimo punto. Cosa succederà a Lightroom 6 ovvero la versione stand-alone? Verrà supportata con minimi update fino a fine anno e poi non verrà più supportata. Ovvero non esisterà più (nessun problema per chi l'ha acquistata che potrà continuare ad usarla fino a quando il suo computer la supporterà e non cambierà macchina foto).

Concludendo, Adobe si dimostra seria e attenta alle richieste degli utenti offrendo un aumento delle prestazioni di Lightroom (l'unica cosa veramente bramata da chi lo usa quotidianamente) e tiene conto delle nuove di modalità di fruizione e elaborazione delle immagini. La scelta dei nomi però è stata decisamente infelice (se Adobe avesse continuato a chiamare la versione desktop based Lightroom CC e quella nuova Lightroom Cloud non ci sarebbero stati fraintendimenti), generando una quantità di articoli che più che spiegare le novità devono tranquillizare gli utenti che il loro processo di elaborazione è salvo!

PS: Di sicuro saranno contenti i vari Scott Kelby e co. che avranno così la possibilità di raddoppiare i propri libri ;-)