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Fiorella Vair

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"La fotografia è tutta la mia vita e il mezzo per comunicare le mie ansie, le mie paure e le incertezze". Con queste parole mercoledì sera é iniziata quella che, più di una presentazione di immagini (della serie: guarda come sono brava ), é stata una vera e propria lectio magistralis sulla fotografia intesa quasi come un percorso psicoterapico del nostro inconscio, tenuta da Fiorella Vair.

Parole chiave del modo di scattare di Fiorella sono: buona idea, buon scatto, e buona post-produzione. Che detto così verrebbe da dire: "E che ci vuole? ". Già immagino di sentire le voci "si ma io scatto sempre così"... Il difficile è far coincidere tutte e tre le situazioni, e mettersi in moto per ottenere quel risultato. Un po' come quando, a proposito delle famose tele con i tagli di Lucio Fontana del 1960 considerate opere d'arte , si diceva: "Si ma infondo un taglio su un lenzuolo lo so fare anche io!". La risposta era che però lui l'avesse fatto per primo. Ed attraverso quel taglio si poteva vedere cosa ci fosse dietro, nell'animo dell'artista.

Così, nelle foto di Fiorella, attraverso quelle scene oniriche si potevano intuire i vari stati d'animo che la spingono a immaginare e mettere su un foglio un bozzetto prima e poi realizzare tutta una serie scatti, fino, dopo una buona post-produzione (invidiabile l'ottima padronanza di Photoshop) ad avere la foto finale, con un aspetto pittorico molto forte.

Fiorella Vair, oltre a poche modelle a cui è molto legata, e in modo particolare Isabella Indiesigh che è una sua amica inseparabile e a sua volta una buona fotografa (che avremo presto come ospite), usa spesso gli autoscatti, in quanto solo lei sa che posa assumere per dare più pathos allo scatto.

A questo punto avete capito che il personaggio di Fiorella, minuta e gentile nel fisico, nasconde una forza interna, che sprigiona nel fiume di parole, amore, e piacere di condividere con tutti noi la tecnica fotografica. Voce fuori campo che di tanto in tanto si udiva era quella della mamma, sempre presente e complice, pronta ad arginare Fiorella, battendo il tempo come un vero regista.

Concludendo, il genere fotografico di Fiorella Vair può piacere o meno, ma indiscussa resta la qualità dell'idea, la bravura nella realizzazione, e la grande umiltà e umanità, frutto di una fetta della sua vita privata.

Il ricordo di Fiorella va a suo padre che le ha trasmesso la passione per la fotografia e a Paolo Ranzani suo mentore che continua a renderla viva.

Ah, dimenticavo! Fiorella scatta da solo quattro anni e pubblica su riviste quali: Digitalcamera e Nikon Photography e ha vinto il Nikon Talent nella sezione The best young. Beh direi non male no?

Brava, continua così a farci sognare con le tue immagini e a raccontare le tue emozioni.

Per chi, avendo letto fin qui, si stesse chiedendo cosa ho assunto, posso rassicurare che il mio pusher di tisane è in vacanza post Pasquale, ma ne ho trovato in alternative di ottime. A questo punto visto l'ora tarda, e sperando nella forza della peperonata della cena, spero di fare ottimi sogni per trarre ispirazioni per la foto del nostro fotocampionato. A proposito, avete fatto il vostro dovere, e inviare in tempo i file?

Thanks and see you soon!

Ps: per chi volesse vedere altre foto di Fiorella di seguito il link al suo sito.

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(Foto e testo di Antonio Di Napoli)