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Daniela Berutti: l’eleganza nel rigore delle forme e dei colori

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È nel titolo che ho scelto per l’articolo che si racchiude l’essenza di quello che, mercoledì sera, la nostra socia del Gf La Mole, Daniela Berutti, ha mostrato con i suoi lavori sui vari aspetti dell’ architettura urbana.

Daniela inizia a coltivare la passione per la fotografia nel 2012, quando, senza uno stile fotografico ben preciso, si diletta (un po’ come tutti noi alle prime armi e per qualcuno persiste anche dopo anni di scatti compulsivi) a riprendere tutto ciò che le passa davanti all’obiettivo. Poi, come spesso accade, quando la passione è forte, lo stile fotografico si palesa dentro e si manifesta in tutta la sua potenza. Così in occasione di Expo 2015, Daniela si reca come tantissimi a Milano per essere partecipe di quell’evento. Lei ha un modo tutto suo di guardare, è attratta, più che dai prodotti e usi gastronomici, dalle linee e ombre che disegnano le diverse palazzine dei paesi partecipanti, in contrasto con l’azzurro del cielo, che sarà per sempre il suo sfondo preferito di tutte le immagini.

Il rigore delle linee, appunto, che si susseguono e si intrecciano con altre forme geometriche, i colori a contrasto con i loro complementari, ci restituiscono immagini che, pur nella semplicità, denotano una ricercata raffinatezza. Altro passo importante, per l’evoluzione fotografica di Daniela, è stato la partecipazione al progetto “Io progetto me”, in cui bisognava raccontare una storia in una decina di foto, supportate da un breve racconto scritto. Qui nasce il lavoro “ La stazione”.

Daniela, infatti, descrive nel suo racconto la stazione come un luogo di inizio di un ipotetico viaggio, che porta la mente tra vele e prue di navi, scheletri di animali preistorici per poi ritornare nuovamente con i piedi per terra, ritrovandosi nel punto di partenza. La stazione in questione, che ha ispirato l’autrice, è quella di Reggio Emilia, disegnata dall’architetto Calatrava, grande esempio di architettura urbana moderna dalle linee sinuose e di un bianco accecante e Daniela, sfruttando punti di ripresa particolari, ha reso perfettamente quello che aveva scritto nella storia.

Mercoledì sera poi sono stati presentati altri progetti, tutti molto belli, spaziando tra Milano, Firenze e Göteborg, tra aree urbane e zone industriali prevalentemente prive di soggetti umani, e queste ultime non vengono raffigurate, come spessissimo accade, decadenti, tristi, quasi angoscianti, ma allegre, solari e piacevoli. Di recente Daniela ha contribuito alla vittoria del circolo La Mole nell’ultimo FotoDigit, ha ricevuto una menzione particolare in Donna Fotografa, ovvero la rassegna fotografica dedicata alle donne dei circoli fotografici di Torino e provincia.

La cosa che più apprezzo di Daniela Berutti, oltre alla sensibilità fotografica nel cogliere i particolari dei suoi soggetti restituendoci una immagine bella, pulita, ricca di colore, raffinata, contestualizzata in un non luogo, dove non sono necessari inutili giri di parole per descriverne il significato, (caratteristica di per se, molto importante ) è la solarità e la positività di carattere che viene fuori in tutte le sue fotografie.

Sicuramente sentiremo ancora parlare di Daniela Berutti, nell’ambiente fotografico cittadino e oltre e, orgoglio per tutto il circolo La Mole, saprà tramettere ancora in tutti noi l’eleganza, l’armonia delle forme e del colore.

(Antonio Di Napoli)