• +39.324.5464117
  • Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
  • La solitudine del giurato

La solitudine del giurato

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva
 

A prima vista può sembrare che fare il giurato sia un compito facile e divertente, ma non sempre è così. Ci si trova spesso in situazioni scomode (e non parlo delle sedie, che per fortuna nella maggior parte dei casi sono imbottite), ma mi riferisco a quelle più scottanti ovvero di dover votare tante immagini, in poco tempo e con professionalità.

Nel nostro piccolo ogni anno organizziamo un fotocampionto interno e ogni anno cerchiamo di migliorare la parte di votazione e commento delle foto. La formula di quest'anno prevede la presenza di un giudice interno e di uno esterno.

Ai giurati il compito di valutare le immagini in sole 3 visioni: la prima senza voto, la seconda assegnandolo e infine la terza per rivederlo se necessario. Ora può sembrare che il tempo a disposizione sia tanto, ma in realtà così non è.

I giurati si trovano a dover decidere nell'ordine:

  • La foto è in tema?
  • Il messaggio è originale?
  • Suscita emozioni?
  • Come si rapporta con le altre?
Insomma, serve una potenza di calcolo non da poco. Non solo, la parte più difficile è quella successiva, ovvero il commento critico e costruttivo della foto. In genere in questo momento succedono due cose:
  • Si ferisce l'amor proprio di qualche partecipante - e se questo per il giudice esterno è un problema minore, per il giudice interno è invece un vero e proprio grattacapo, nessuno di noi fa il giurato come professione e non è sempre facile soppesare ogni singola parola che permetta di esprimere le proprie obiezioni senza risultare ferente;
  • Ci si accorge - spontaneamente o dopo un confronto con gli altri soci - di aver valutato erroneamente una foto. Ecco questo è il momento più brutto in cui il giudice si trova solo e senza difese se non quella di testimoniare l'imperfezione umana;
Insomma, essere in giuria non è affatto divertente o rilassante, ma è istruttivo perchè stimola e accresce la nostra capacità critica.
Chiudendo questo lungo sproloquio...lunga vita ai giurati interni!
(Testo di Riccardo Rebora)