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Patrizia Piga: il cibo che ti lascia a bocca aperta

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Ieri sera abbiamo avuto il piacere e l'onore di avere come ospite Patrizia Piga, una occasione assolutamente speciale sia per il suo ruolo di titolare dello studio Piga & Catalano (uno dei maggiori studi in Italia per la fotografia promozionale in ambito food) sia per il suo passato di ex allieva del circolo.

Tema centrale della serata è stato il suo progetto di foodscape denominato "Phantasmagorical". Sviluppato a partire dal 2014 conta oggi 13 scatti di assoluto rilievo. Il suo lavoro ci offre una visione "surreale" di un mondo idilliaco con una quantità di cibo illimitato.

A differenza di altri artisti (come Carl Warner), Patrizia stravolge le regole con ironia e creatività (strizzando l'occhio a Magritte e De Chirico) presentandoci un paradosso formale e concettuale (ad es. l'anguria si trasforma in una enorme piscina molto più grande della persona che vi sta dentro) dove nulla corrisponde alla nostra percezione del vissuto.

Patrizia non solo ci ha presentato i suoi scatti, ma, con estrema professionalità e capacità, ci ha anche spiegato e illustrato come nascono queste immagini. Si inizia con un bozzetto in cui deve già essere chiara l'atmosfera e l'illuminazione finale, per poi proseguire con tutti gli scatti necessari (infatti nelle sue opere non sono presenti immagini stock) e successivamente dedicarsi alla post-produzione con Photoshop dove il suo uso quotidiano e tanta pazienza fanno la differenza.

Il suo flusso di lavoro ci ha permesso di prendere coscenza del suo talento straordinario: vedere oltre le semplici foto, visualizzandole già montate nell'immagine finale.

Le opere che sono già state premiate in svariate competizioni (giusto ieri è stata premiata con il titolo di "Finalist" per la categoria Fine Art Professional al OneEyeLand PHOTOGRAPHY AWARD uno dei più prestigiosi e frequentati contest internazionali) e esibite in varie mostre in Italia e all'estero. Proprio le mostre hanno permesso a Patrizia di cogliere due aspetti che vanno oltre l'aspetto meramente fotografico ovvero la capacità di contagiare i visitatori facendoli ridere e sorridere, ma soprattutto di prendere coscienza della differente percezione tra bambini e adulti, se questi ultimi notano le sostituzioni effettuate nei suoi lavori, i primi riconoscono semplicemente quello che c'è nella foto aprendo a nuove interpretazioni.

In conclusione di serata abbiamo avuto anche modo di vedere le prime due anteprime del suo lavoro sempre a tema food lasciandoci con l'acquolina in bocca!

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(Foto di Marco Cappello)